Il Cavaliere esige più poteri

sabato 4 aprile 2009

Dopo essersi consacrato leader assoluto del nuovo partito della destra italiana, il Popolo della Libertà (PDL), il primo ministro Silvio Berlusconi ha annunciato che cercherà di riformare la Costituzione per aumentare i suoi poteri.

"La soluzione sta nel creare un nuovo equilibrio tra i poteri. È necessaria una nuova architettura istituzionale per creare un Parlamento più rapido ed efficiente ed un Esecutivo piú potente, ha spiegato il Cavaliere.

Il premier italiano ha reso pubbliche le sue intenzioni durante la chiusura del congresso che ha ufficializzato il suo nuovo partito, una fusione della destra con l'estrema destra: alla formazione originaria di Forza Italia si è unita Alleanza Nazionale capeggiata da Gianfranco Fini, xenofobo dichiarato.

Berlusconi ha spiegato le ragioni per cui intende riformare la Magna Carta italiana. "Sfortunatamente in Italia il primo ministro non gode degli stessi poteri di cui godono i primi ministri delle grandi democrazie", ha sottolineato ai suoi militanti.

"I poteri sono pressochè inesistenti, falsi e il governo non può intervenire rapidamente. Lo stato è drammaticamente lento. Ragione per cui l'Esecutivo deve governare e il Parlamento deve legiferare e controllare", ha aggiunto.

In Italia per riformare la Costituzione sono sufficienti due terzi del Parlamento. Il premier ha comunque anticipato che effettuerà i cambiamenti necessari con o senza l'appoggio dell'opposizione di sinistra, anche se ha cercato di mostrarsi disposto a discutere le loro proposte.

"Se ci sarà un atteggiamento di confronto sarò il primo a rallegrarmene perché il paese ha bisogno di garantire la governabilità", ha affermato.
Ciò nonostante, quel che primeggia tra le fila dell'opposizione è un sentimento di sfiducia. Alcuni dirigenti, pur concordando che il sistema politico italiano soffre di paralisi cicliche, non credono alle intenzioni del magnate dei media Silvio Berlusconi.

"Quello che Berlusconi cerca di fare è diventare un nuovo ducetto (un piccolo Mussolini)", ha affermato Antonio Di Pietro, leader del partito Italia dei Valori.

"Vuol fare tabula rasa della Costituzione per diventare il padre-padrone della sua nuova azienda "Italia", ha aggiunto Di Pietro, ex giudice anticorruzione.

Marc Lazar, analista politico, ha spiegato gli obiettivi che Berlusconi insegue con il suo nuovo partito, allo scopo di rafforzare il suo potere.

"Silvio Berlusconi si è regalato un superpartito al suo servizio per portare avanti senza ostacoli il suo mandato quinquennale, accrescere la sua autorità ed eventualmente diventare presidente della Repubblica", ha dichiarato.

È un partito che raggiungerà un ampio elettorato, dai piccoli artigiani agli imprenditori passando per gli strati più popolari spaventati dalla globalizzazione e dall'immigrazione", ha aggiunto.

Il congresso che segna la nascita del PDL avviene a quindici anni dalla prima vittoria elettorale di Berlusconi, nel marzo del 1994.

"Molta autocelebrazione, un'ennesima apoteosi di Berlusconi ma niente di concreto per il paese" ha denunciato Pier Luigi Bersani, responsabile economico del Partito Democratico dell'opposizione.

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