Fascimo oggi!

venerdì 30 gennaio 2009

Cari compagni,

alcune sera fa, durante una discussione, si osservava come il fascismo può arrivare senza per forza usare l'olio di ricino.
E' chiaro, ormai, che il passato sta tornando. In modo subdolo e strisciante nelle prima fase e palese in questi ultimi tempi.
Uno dei capisaldi della prima fase, lo si può individuare nel processo di intorpidimento delle coscienze, attuata attraverso l'informazione ingannevole dei media. Infatti mentre la tv, fino agli anni settanta, veniva utilizzata come mezzo di comunicazione culturale, con l'avvento dei canali privati, soprattutto quelli del cavaliere, ha cambiato totalmente programmazione ed intenti.

Un vero e proprio lavaggio del cervello, sfruttando l'innata curiosità della gente e la voglia di staccare dalla grama quotidianità con un sorriso, attraverso reality, spettacoli demenziali e la nascita di nuove figure. Prima tra queste:

l'opinionista!

Gli indici di ascolto, durante i "litigi" tra questi tizi, pagati per sparare cazzate, tra l'altro a fior di quattrini mentre la gente muore di fame, si impennano in maniera impressionante.
La seconda fase, quella che secondo me ormai è chiara, ha diversi punti che vanno analizzati. Sono tanti e per questo proverò a citarne solo qualcuni.

M. Robespierre disse: Popolo, ricordati che se nella Repubblica la giustizia non regna con impero assoluto, la libertà non è che un vano nome!

A prescindere dal fatto che Berlusconi non poteva essere eletto secondo ciò che recita la legge dello Stato la n.361 del 1957 che prevede proprio l'ineleggibilità in Parlamento dei titolari di concessioni pubbliche di "rilevante interesse economico" (ostacolo aggiarato dicendo che non era Berlusconi il cocessonario bensì Confaloneri), l'attuale governo ha vinto le elezioni e su questo non ci piove. Ma si può ritenere "giusto" promulgare leggi ad hoc per parare il fondelli al Presidente del Consiglio e loschi individui che grazie a candidature "canaglia" hanno ed eviteranno la galera?

"No, questa non è giustizia per cui non può esserci Libertà".


R. Dahl: La libertà d'espressione è necessaria... i cittadini silenziosi sono dei perfetti sudditi di un governo autoritario.

Già da tempo artisti di un certo livello, lamentano una profonda mancanza di sensibilità verso l'arte da parte di questo sistema. I teatri non hanno più contributi e le compagnie teatrali di conseguenza sono costrette a chiudere. Al loro posto chissà cosa creeranno!

I centri sociali vengono descritti come luoghi di perdizione, tra droga e chissà cos'altro. Ma questo è ciò che dicono loro! Il centro sociale in realtà è la culla della libera espresione sotto ogni sua forma. Un candidato di Forza Italia, tempo fa, dichiarò che i centri sociali dovevano diventare centri per i giovani. Sì quelli "pascolati" da lui magari.

Nel settembre dell'anno scorso, a Milano, venne sgombrata la Casa degli Artisti di Brera, luogo storico di ritrovo dei più svariati artisi. Dai maestri liutai ai pittori, dagli scultori ai fotografi.
Così, in men che non si dica tutto cancellato! Scelta politica della Giunta Moratti ma anche speculazione edilizia vista la zona dove ricade l'immobile costruito appositamente dai fratelli Bogani per ospitare maestri d'arte di ogni tipo.

Ed ancora il Leoncavallo e pochi giorni fa il COX 18. Aristotele stesso dice che la Libertà è alla base di uno stato Democratico

"No, questa non è Democrazia bensì dittatura".

Antonio Gramsci: Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza..."

Non credo che la riforma Gelmini sia stata concepita in virtù del diritto allo studio, al contrario lo blocca!
Dopo il golpe di Pinochet, i primi ad essere rapiti, incarcerati, tortutati e fatti sparire furono studenti ed intellettuali, un caso?
Ovvio che no. La conoscenza, la consapevolezza ed il libero pensiero fanno tremare chi vuole aggredire un Popolo.

Rigoberta Menchù: Il razzismo è l'espressione del cervello umano ridotta ai minimi termini.

L'Italia è tornata ad essere razzista e ad insinuare intolleranza ed odio verso chi non è come te. Vengono picchiati omosessuali, violentate lesbiche, si appicciano roghi nei campi Rom, si distruggono negozi gestiti da rumeni, si uccidono a bastonate extracomunitari e barboni.
La memoria storica dov'è finita? Cosa non ha funzionato? Perchè ci si scorda dei nostri avi in quarantena dopo l'approdo egli Stati Uniti e chiamati "sporchi italiani" in Germania? Perchè la gente è tanto idiota da non capire che in tutti ci sta del buono come del cattivo e non bisognerebbe mai generalizzare.

Forse dice bene Jelloun:"poco importa di conoscere i pregi e i difetti di una persona. Mi basta sapere che fa parte di una determinata comunità per rifiutarla"?

Che diamine ma gli italiani sono sempre tutti senza macchia? Diciamolo chiaro che insieme a spaghetti, pizza, mortadella e tantissimi grandi cervelli, abbiamo esportato anche la dannata la mafia.

Ora tocca a noi che di coscienza e critica ne abbiamo, insieme a coloro i quali hanno combattuto in prima persona il fascismo di Mussolini, dire "Ya Basta!". Ci crediamo, possiamo e dobbiamo cercare in tutti i modi di risvegliare nella gente gli ideali di Libertà, Giustizia, Rispetto e Amore.

Però, vista e considerata l'attuale scarsa posizione critica e non incosapevole di tutti, rispetto a questo sistema che definisco "neofascista", chiudo con un aforisma di Bertold Brecht:

Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia,
è un delinquente.

Cari saluti a tutti i compagni, Ada

Comitato Antifascista

Mail: antifascismo.busto@tiscali.it




Comunicato In merito alla bancherella di oggettistica "Nazzista"

giovedì 29 gennaio 2009




Gentilissimi della stampa, inviamo questo comunicato in merito alla questione della bancarella di "articoli e materiali nazifascisti" collocata nell'ambito del "mercatino" in centro a Busto A e che ha
sollevato diverse reazioni e fra le altre quelle del Sindaco della città.

Ci congratuliamo col tempestivo intervento del Sig. Sindaco di Busto Gigi Farioli sulla vergognosa bancarella di paccottiglia nazifascista esposta ed in vendita durante il mercatino nel centro cittadino e circa la quale il Comitato Antifascista produrrà un esposto indirizzato alle
autorità competenti.
Ci permettiamo di consigliare al Sig. Sindaco la stessa attenzione e impegno rivolta a questo deplorevole avvenimento, allorché alcuni esponenti della sua maggioranza esternano "fuori dalla democrazia e dalla Costituzione" frasi tipo "Boia chi molla" o "I gay mi fanno schifo" che si allineano per contenuto ai materiali esposti sulla bancarella della vergogna, così come altri minimizzano riferimenti e ispirazioni a nazismo e fascismo considerandoli alla stregua di
questioni di "opinione politica differente" legittimandone così ancora oggi l'esistenza.
Inoltre, in quanto primo cittadino, rammentiamo il ruolo anche pedagogico, storico e culturale della carica che ricopre, tradito nel momento in cui si affiancano "comunismo, fascismo e nazismo" ponendo sullo stesso piano chi massacrò l'Italia per vent'anni e si alleò con i carnefici di Auschwitz e degli altri campi di sterminio, a chi si sacrificò nella lotta insieme ad altri di altre idee per consentire al Sig. Gigi Farioli oggi di svolgere la sua importante funzione.
La presenza del banchetto in piazza senza che nessun Cristo rovesci la merce di quel mercante davanti al tempio, e pochi sollevino indignati la questione, è solo, caro Sig. Sindaco, un'altra triste messe (attentato alla sede dell'Anpi, aggressione ad Angioletto Castiglioni...) di una cattiva e continuata semina.



Cox18, manifestazione del 24 gennaio 2009

mercoledì 28 gennaio 2009

Il quartiere Ticinese completamente assediato dalle forze dell'ordine... per andare alla manifestazione sono passato tra celerini, blindati e manganelli tremando... perchè tanta mobilitazione? Come mai erano in assetto antisommossa? Cosa stava capitando? ...Stava capitando che tanti, TANTISSIMI cittadini volevano manifestare per protestare contro lo sgombero illegale (perchè senza mandato) dello storico centro sociale COX 18 (il Conchetta) attuato dalle forze dell'ordine all'alba di giovedì 22 gennaio. Ho seguito tutta la manifestazione per poter testimoniare con la mia telecamera lì dove l'informazione di stato ti fa vedere solo quello che fa comodo a lei. Questo è il mio modo di fare informazione: far parlare le immagini: eravamo TANTISSIMI! firmate la petizione:

Firma la petizione



Centro sociale Cox 18 presenta ricorso contro sgombero

martedì 27 gennaio 2009

Il centro sociale Cox 18, sgomberato giovedì scorso, ha presentato ricorso al giudice civile per ottenere il reintegro nel possesso dello stabile. Uno dei legali del centro, l’avvocato Francesca Colasuonno, ha spiegato che il ricorso è contro «un’azione illegittima non provata da nessuna ordinanza nè del comune nè dell’autorità giudiziaria», anche se il sindaco del capoluogo lombardo, Letizia Moratti si è assunta la responsabilità dello sgombero. Nel ricorso contro il comune sono indicate anche alcune testimonianze tendenti a provare che gli esponenti del Conchetta erano stati autorizzati a rimanere: tra queste quella dell’ex sindaco Paolo Pillitteri e dell’ex assessore Fabio Treves.

il Comitato Antifascista celebra "la giornata della Memoria"

Oggi 27 gennaio 2009 il Comitato Antifascista celebra "la giornata della

memoria" come data in cui ricordarsi di ricordare tutti i giorni di ciò

che è stato e come chiamata all'impegno perché l'orrore non sia mai più,

fermandosi oggi come domani a parlare con le persone, a far irrompere

nel quotidiano la straordinaria quotidianità ed il monito della Storia.

Sulle orme di un maestro di memoria viva e presente che è Angioletto

Castiglioni, dovere civile è fermarsi, oggi ma anche tutti i giorni a

ricordare e a tradurre quel passato in attenzione e critica dell'oggi.

Gli italiani non furono tutti brava gente, con le leggi razziali, con le

incarcerazioni, torture, deportazioni, con i massacri compiuti dai

fascisti coi nazi con cui erano alleati. Di questa colpa non ci si è

ancora liberati se ancora molti, troppi, si ispirano ad idee e simboli

che riecheggiano discriminazione, distinzione di categorie e razze,

sostenendo provvedimenti al limite della democrazia e di militarizzazione del paese.

Milioni e milioni, ma fosse stato anche solo uno morto per origine,

fede, idee o passioni rimane l'insulto per l'umanità intera.

Il ricordo è un atto vivo che si traduce in parole e pratiche perché in

nessun modo e sotto nessuna forma accada mai più. Ed è dovere di ogni

cittadino e delle istituzioni nate dalla battaglia contro quell'orrore disumano presidiare la verità storica contro ogni tentativo di revisionismo e per garantire lo sviluppo della coscienza civile e democratica contrastando ogni forma di attacco ai diritti che la nostra carta costituzionale ci assicura.

Chiunque, minimizzi, sottaccia o, addirittura evochi i pensieri che inorridirono il mondo e che trovarono applicazione coerente nelle discriminazioni razziali e nei campi di sterminio deve essere considerato fuori dal consesso umano, fuori dalla Storia e fuori dalla Storia deve essere ricacciato. Noi cittadini

antifascisti proviamo tutti i giorni a ricordare attraverso il fare, e

lanciamo questo appello a uomini e donne perché siano


coscienti che la democrazia nata dalla Resistenza ha bisogno, oggi come non mai, di essere difesa ogni giorno: la Bestia del Fascismo non è morta, e si ripropone in forme nuove, subdole, con accattivanti e ambigue parole di “pacificazione”.

ITC Tosi riceverà dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano il primo premio del concorso "I giovani incontrano la Shoah".

lunedì 26 gennaio 2009


Con molta soddisfazione ho il piacere di annunciare che domani 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, la classe 5C ind. Comunicazione dell'ITC Tosi, nel corso di una cerimonia in Quirinale, riceverà dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano il primo premio del concorso "I giovani incontrano la Shoah".

La cerimonia di premiazione sarà trasmessa da Rai3 in diretta a partire dalle ore 11.00.

Sento di dovere un ringraziamento particolare agli oltre 120 studenti e ai loro docenti per i lavori che hanno prodotto e per la sensibilità che li ha accompagnati nel loro sforzo di tenere viva la Memoria.

Benedetto Di Rienzo
Preside dell'ITC Tosi di Busto Arsizio

Riprendiamoci COX 18! Petition

venerdì 23 gennaio 2009

Riprendiamoci COX 18! Petition


In questi mesi un po’ ovunque a Milano, nel contesto della mostra It’s Difficult di Alfredo Jaar, si potevano scorgere cartelli con la domanda Cos’è la cultura? La risposta di Letizia Moratti e Riccardo De Corato ci è giunta in questi giorni, con la chiusura di uno dei luoghi culturalmente più dinamici e stimolanti della città. Il tutto in nome di uno spirito legalitario di cui gli stessi amministratori non sembrano dare prova quando in gioco sono questioni edilizie, sanità privata o poteri forti. Con sgomento abbiamo appreso dello sgombero di Cox 18. In una città sempre più tetra e asfittica, Cox 18 ha rappresentato per tutti noi un punto di riferimento importante. Una programmazione musicale di alto livello, aperta sul mondo a 360 gradi, che dava a molti, e a prezzi irrisori, la possibilità di confrontarsi con le produzioni più innovative o, in altre serate, di ballare o fare quattro chiacchiere. Questo sarebbe già abbastanza, ma non è certo tutto. Nel corso degli anni Cox 18, con al suo interno la Libreria Calusca e l’Archivio Primo Moroni ha costituito un luogo unico di confronto fra le idee. Tutti noi abbiamo presentato i nostri libri, abbiamo organizzato dibattiti o vi abbiamo assistito. Se c’era un’idea, in Cox 18 la si poteva realizzare, magari testandola per poi portarla altrove. Presentazione di libri, si diceva, ma anche rassegne cinematografiche, convegni, seminari, spettacoli teatrali o di danza, mostre o installazioni. E magari tutto insieme, unendo forme e mondi distanti. Non è questa la sede per illustrare tutto quello che Cox 18 ha fatto in più di dieci anni. Noi lo sappiamo e ci auguriamo che il collettivo di gestione sappia, in queste settimane, rendere consapevoli coloro che non lo sono dell’importanza di Cox 18, della sua storia, del livello delle iniziative che in questi anni si sono succedute.
C’è un’immagine che rende chiaramente l’idea di che cosa sia la cultura per Letizia Moratti e Riccardo De Corato: i poliziotti che si avventano sui libri della Calusca e dell’Archivio Moroni per sequestrali e spedirli al macero. Fortunatamente qualcuno li ha fermati, almeno per il momento. Ma Cox 18 è sotto sequestro. Non può finire così. Ormai siamo quasi al capolinea. Non resta più molto, in questa città, che non sia consumo scadente o trash provinciale. Da qualche parte bisogna iniziare a fare qualcosa per porre fine al “genocidio” culturale avanzato inesorabilmente in questi ultimi anni.

Mobilitiamoci per difendere Cox 18, la Libreria Calusca e l’Archivio Primo Moroni.

Firma la petizione

Comunicato Stampa di Solidarietà



Il Comitato Antifascista di Busto A. solidarizza con il Centro Sociale Conchetta di Milano ed esprime il suo sdegno per lo sgombero avvenuto nella mattinata di ieri.
Si compone sempre più chiaramente il disegno di un regime a cui da tempo è caduta la maschera della democrazia e del rispetto del dissenso.
Il tentativo di tacitare il Conchetta è il tentativo di chiudere espressioni storiche e presenti di aggregazione sociale e di elaborazione del reale. Questo sgombero è una minaccia palese ad ogni realtà che vive fuori dal "pensiero unico dominante".
Come antifascisti bustesi ci stringiamo a fianco delle compagne e compagni milanesi: ora e sempre Resistenza.

Elis



Non si può manifestare davanti alle chiese? bhe spostiamole!

giovedì 22 gennaio 2009

Pongo alla cortese attenzione del Comitato questa notizia..oltre a
sottolineare l'agghiacciante silenzio su Conchetta di quest'oggi dei 3
tg di stato di mezzodì (non ho visto il TG3 nazionale, anzi TG3 Regione
ha dedicato al centro sociale un minuto e qualcosa...) in un paese come il
nostro pieno di chiese poste soprattutto in centro, cosa potrà produrre sul
diritto di manifestazione...ciao a tutti e soprattutto alla democrazia,

elis



Roma - Il Viminale manderà una circolare ai prefetti contro i cortei.
Vuole impedire le preghiere islamiche, ma anche altre manifestazioni
rischiano lo stop. No ai cortei davanti alla chiese. E le processioni?


La circolare non l'ha ancora vista nessuno, per cui: prudenza. Ma la
notizie fin qui trapelate sono abbastanza chiare. *Il Viminale sta
pensando di vietare le manifestazioni pubbliche davanti ai luoghi di
culto*. I cortei politici, ma non è escluso che rientrano per estensione
anche altre forme di manifestazioni. Si parla già di problemi per il
carnevale di Venezia davanti a Piazza S.Marco a Venezia, e di blocchi
alla manifestazioni che storicamente a Roma finscono in piazza
S.Giovanni, dove Berlusconi portò un milione di persone a manifestare
contro il governo Prodi.

Il Ministro dell'Interno *Roberto Maroni* ha dichiarato che "*la
circolare verrà inviata a tutti i prefetti *affinché i fatti come quelli
avvenuti davanti al duomo di Milano non abbiamo a ripetersi". Maroni
vuole vietare sostanzialmente ai musulmani di pregare in piazza davanti
a una chiesa, vuole impedire che si ripeta il colpo d'occhio che alcuni
quotidiani come "Il Giornale" e la "Padania" hanno mostrato qualche
giorno fa ai loro lettori, con una immagine che rievocava una storia di
commistione tra La Mecca e il Duomo; insomma, vuole rassicurare chi ha
paura di una colonizzazione religiosa islamica.

Ma gli effetti sono un'altra cosa, quelli vanno valutati ancora con
attenzione. Si starebbe anche valutando l'obbligo di versare una
cauzione per gli organizzatori di manifestazioni, con tanto di
fideiussione. Nel mirino potrebbero però finire anche le mille
processioni del nostro paese. * S.Vittore a Varese, S.Giovanni a Busto
Arsizio, tutte le feste di paese e del santo patrono*. Saranno
preservate in qualche modo?

Comunicato stampa de "La Gurfata"

Postiamo un comunicato de "la Gurfata", gruppo di giocolieri e coop sociale che lavora con i minori della Locride:

In attesa che cadano i muri dell’ omertà e che il nostro territorio esca fuori dalle logiche che lo imprigionano rendendo ostaggi di pochi prepotenti le molte persone di buona volontà, per dare dei segni di cambiamento e di novità, in attesa, dicevamo, vengono abbattuti i muri esterni della Villa della Fondazione Zappia.

Muri piuttosto vecchi, a dire il vero, ma ancora in buonissimo stato e che fanno comunque parte di un immobile che da 20 anni, la casa di tante persone che, in un momento della loro vita, hanno sentito la necessità e la voglia di trovare un posto dove essere accolti e dove ripensarsi, prima di tornare per strada, in alcuni casi, con una voglia di vivere in modo diverso la propria vita.

Dopo il primo momento di naturale sconforto, dovuto più che altro all’abbattimento, insieme ai muri, di una vecchia cassetta della posta risalente all’inizio del secolo, all’inevitabile distruzione dei murales che erano stati realizzati negli anni dai ragazzi e nella rovina di alcune piante ed aiuole che si trovavano nel giardino, tutto sommato la cosa ci piace.

Ci piace perché da sempre pensiamo che i centri sociali non devono essere avulsi dal territorio e che invece devono esserne parte integrante, perché la nostra società deve imparare ad accogliere e non ad escludere ed in questa ottica abbiamo sempre svolto attività che, pur partendo dalla Villa della Fondazione, si sono aperte al territorio senza esclusioni e senza ghettizzazioni.

Abbiamo quindi tranquillizzato i ragazzi e aiutati a superare il primo momento di naturale sconforto, considerando che pensavano che tale azione fosse finalizzata a chissà cosa, ma conoscendo il dottor Piero Schirripa, il suo passato e il suo presente sul territorio e la sua lungimiranza nella gestione di tante cooperative sociali (per un periodo di tempo, prima di diventare Presidente della Fondazione Zappia ha avuto la Presidenza del Consorzio Goel e delle cooperative Valle del Bonamico) pensiamo senza ombra di dubbio che la visibilità di una realtà che opera da 20 anni a Locri e che è conosciuta per le sue iniziative in tutta Italia, sia stata la molla che lo ha spinto a tale azione.

Su un unico punto non ci troviamo d’accordo: il fatto di non essere stati avvisati di tali lavori, in quanto avremmo provveduto ad avvertire gli utenti e magari ad affiggere noi qualche cartello che avvisava della demolizione in corso, per una mera questione di sicurezza, della quale si parla tanto ultimamente nei posti di lavoro, anche perché abbiamo visto impegnati dei mezzi meccanici. Vorremmo inoltre sapere se esistono le dovute autorizzazioni ad effettuarli.

Ma per fortuna tutto è bene quel che finisce bene, e sappiamo che presto verranno anche effettuati gli altri lavori di cui la villa ha bisogno e che noi non siamo stati messi in condizione di eseguire a suo tempo.

Siamo convinti che il benemerito fondatore, Dottor Zappia, sarebbe felice di sapere che ci si dà tanto da fare per assolvere alle sue volontà testamentarie ed è questa la consolazione maggiore che ci spinge a continuare a lottare, perché nessuno muore finchè qualcuno tiene viva la sua memoria.

Convegno dal tema: “LEGGI RAZZIALI E RAZZISMI”



L’ ANPI di Gallarate, sez. “Attilio Colombo”, nell’ambito delle celebrazioni della “Giornata della Memoria”, previste dalla legge 211 del 20 Luglio 2000, ha organizzato in collaborazione con l’Associazione Italia – Israele, il Movimento Federalista Europeo ed i Licei della Città, e con il patrocinio del Comune di Gallarate, un

  • Convegno sul tema:

“LEGGI RAZZIALI E RAZZISMI”

al quale parteciperanno

Dott. Roberto Cenati (ANPI Milano) - Le leggi razziali italiane del 1938.

Dott.ssa Pia Jarach (Ass. Figli della Shoah) – Gli ebrei italiani e le leggi razziali.

Prof. Luigi Vittorio Majocchi (Univ. Pavia – Pres. Centro Studi “M.Albertini”) -

Nuovi razzismi, antisemitismi e xenofobia in Italia e in Europa.

Il Convegno si terrà

il 27 GENNAIO 2009

presso il Teatro del Popolo

(h. 8.15- 13.00)

Le Associazioni, i Partiti, le Istituzioni Scolastiche ed i cittadini sono invitati a partecipare.

Gallarate, 22 Gennaio 2009

Il Presidente Anpi Gallarate

M. Mascella


aggiornamento conchetta: l'appuntamento è alle 16.00 davanti a palazzo marino

Le forze dell'ordine sono arrivate questa mattina all'alba attorno alle 6.30 per sgomberare lo storico centro sociale milanese in Via Conchetta. Da 33 anni, questo spazio, che ospita anche la libreria Calusca e l'archivio Primo Moroni, è un riferimento politico e contro culturale per la città.
Ma per Decorato e il sindaco Moratti questa è un'"occupazione abusiva permanente", quindi tutti fuori.
L'ordine di sgombero infatti è partito direttamente dalla Questura e dal Comune di Milano senza nessun mandato.
"C'è una causa civile partita il 13 gennaio con l'amministrazione comunale, questo spazio è di nostra proprietà. Abbiamo una delibera del 1989 dell'allora sindaco Pillitteri in cui gli spazi del Cox ci venivano assegnati", ci spiega Stefano.
L'intervento degli avvocati ha "congelato" la situazione ed ottenuto che tutto il materiale presente all'interno dei locali rimasse dentro ed alcuni attivisti sono potuti entrare per controllare il "lavoro" degli agenti in borghese, una trentina, dentro al Conchetta. Partirà poi una richiesta di reintegro immediato dello stabile. Fuori dallo Cox 18 in tanti sono accorsi per esprimere la propria solidarietà. Nella tarda mattinata ci sono stati blocchi stradali.
Alle ore 16.00 un primo appuntamento è sotto al Consiglio comunale a Palazzo Marino.
l'appuntamento è alle 16.00 davanti a palazzo marino

TUTTI IN CONCHETTA AL + PRESTO!

OGGI, GIOVEDI' 22 GENNAIO 2009, ALLE ORE 6.45, IL CENTRO SOCIALE CONCHETTA (COX 18) IN VIA CONCHETTA, E' STATO USURPATO DALLE "FORZE DELL'ORDINE" E ATTUALMENTE (ore 10.15) E' SOTTO SGOMBERO!!!
LA LIBRERIA "CALUSCA" ADIACENTE E IL RELATIVO "ARCHIVIO STORICO" SONO STATI MESSI SOTTO SEQUESTRO.
L'INVITO E L'APPUNTAMENTO SIN DA ORA E' DI ESSERE PRESENTI AL PRESIDIO GIA' ATTIVO.
TALE PRESIDIO E' ALL'ALTEZZA DEL "RETRO" DEL CENTRO SOCIALE IN VIA ASCANIO SFORZA, SUL
NAVIGLIO PAVESE, POICHE' IL TRANSITO IN VIA CONCHETTA E' INTERDETTO.

Per info: http://lombardia.indymedia.org/node/12737

Commemorazione Deportati


DOMENICA 25 GENNAIO 2009

ALLE ORE 11.00

PRESSO IL CIMITERO MONUMENTALE DI GALLARATE

L’ A.N.P.I.

Commemorerà il sacrificio di quanti furono deportati e sterminati dalla furia nazista deponendo una corona di fiori sul Monumento alla Resistenza e sul cippo che ricorda i militari di tutte le Armi deceduti nei campi di concentramento.

Il Comitato Antifascista cerca adesioni

martedì 20 gennaio 2009

Siamo quelli dei presidi contro la Busto nazi e a sostegno di Angioletto aggredito da un branco "teste rasate"; siamo quelli dell'altro 25 aprile dell'anno scorso fuori dalle parate omologanti e revisioniste; siamo quelli che si oppongono alla "Fondazione Blini";siamo quelli del libro degli scioperi contro la guerra nella Busto occupata; siamo quelli dell'iniziativa a difesa del diritto ad amare liberamente; siamo quelli dell'iniziativa sui giovani assediati dalla criminalità nella Locride; siamo quelli che hanno portato il film nazirock; ..., ma non basta e non bastiamo.
Qualche mese fa è girata una mail che chiamava ad appello quanti si sentono di far ripartire un "Comitato antifascista" a Busto e in circa ottanta persone hanno risposto. Rilanciamo l'appello a loro a quanti vogliano partecipare alla costruzione di un soggetto "partigiano, ma non di partito".

Pensiamo, in maniera preoccupata, che la misura sia prossima ad essere colma e lo sarà quando riusciranno a farci sparire. Il giochino in Parlamento ha funzionato, ora continua per la strada.
Sappiamo che non è da oggi. L'Italia non ha mai brillato per democrazia se all'indomani del 25 aprile del '45 la maggior parte di chi per vent'anni aveva sposato il fascismo si ritrovava "reintegrato" nella vita "democratica e repubblicana" che così già lo era un po' meno. Del resto chi scrisse la Costituzione produsse un pensiero alto a cui avrebbe dovuto seguire la chiusura definitiva della "questione fascista" ed un fortissimo lavoro di ricostruzione delle coscienze di un paese che indossò in maggioranza la camicia nera; già Portella della Ginestra mostrò la pasta della ritrovata libertà. In 60 anni il fascismo ha continuato, come un virus mutevole, ad albergare nell'organismo democratico e ora se l'è preso quasi tutto.

Oggi tra ronde, branchi e squadracce la storia irrisolta torna a galla in una parte sdoganata e legittimata, che è maggioranza nel paese, anche nei suoi silenzi, nei suoi voltare lo sguardo, nella sua idea di nemico su cui far fuoco all'estero, a cui dar fuoco in Italia, nel berciare razzista da bar; la percezione è che oltre all'evidenza di celtiche e svastiche, nella gravità delle azioni, il portato di segni e simboli alberghi nell'intimo e nel quotidiano ...e, come diceva Gaber "l'Italia giocava alle carte e parlava di calcio nei bar", quando fa pausa, altrimenti il Paese svela una quotidianità violenta a cui la risposta mediatica rassicurante e salvifica sta nella battuta "sono ragazzi". Del resto se l'attuale Presidente della Camera annovera Almirante fra i padri della patria, la figlia Italia non poteva che crescere così: Roma, Verona, con gravità estrema ed estremista, ma tra sfregi, aggressioni e molotov (alla sede
ANPI bustese qualche anno fa) anche la nostra provincia. E a Busto? Giusto per non sciorinare ulteriori elenchi ed esempi, diciamo che da due mesi aspettiamo che il Sindaco "di quasi tutti" si esprima su iniziative che avrebbero dovuto "animare" la nostra città, fra il 25 aprile ed il 2 giugno (spettacolo antifascista, intervento di docenti universitari sull'educazione alla Resistenza), ma la memoria è corta, come la coperta e compaiono sempre più spesso scritte sui muri e discorsi per le strade che non sappiamo quanto il nostro comiziante potrà non notare e far notare. Su questo terreno Storia, Cultura, Informazione ed Educazione si devono comporre e costruire pensiero in movimento ed azione. Su questo terreno le istituzioni sono deboli, o assenti o altro. I Partiti rimasti da questa parte della barricata sono pochi e piccoli, e chiedono aiuto. Tocca ad ognuno di noi insieme, non c'è più delega.

Dobbiamo uscire dalla negazione complice di una realtà evidente di prevaricazione e violenza che raggiunge le parole e si fa "valore" fin negli scritti dei bimbi di Ponticelli che potrebbero diventare grandi pensando che i rom se lo sono cercato il rogo. Dobbiamo tornare a parlare ed informare e a vergognarci di un paese ridotto così...l'indignazione, emozione di facciata buona per la parata in
video, la lasciamo a quanti questa parte hanno cominciato a legittimarla con "i morti sono tutti uguali" non distinguando così tanto da diventare indistinguibili dalla massa reazionaria.

Proviamo così a lanciare due idee: una raccolta di adesioni, ma anche commenti e suggerimenti di iniziative via mail all'indirizzo antifascismo.busto@tiscali.it per far partire incontri e costruire
gruppo; l'avvio di uno "spazio-telematico" da far girare per raccogliere informazioni su "tuttoquantoèfascio", che sviluppi la capacità attentiva e di osservazione su quanto si muove intorno a noi, ma anche un luogo di riflessione e di denuncia circa "situazioni fasce". Tutto ciò con l'idea di provare a non essere soli a scuola, nei luoghi di lavoro, negli spazi di tempo libero e di aggregare sulla questione antifascista e con l'idea che da qui a sei mesi o un anno si possa raccontare e discutere del territorio in cui viviamo, ed immaginare interventi.

Il Comitato Antifascista di Busto è già collegato a quello costituitosi in Provincia in modo da far rete di informazione, di sostegno, di iniziative.

Sono proposte alcune già operative, ben vengano delle altre, per "partire prima che è già tardi".

Ora e sempre Resistenza!


Nasce il Blog Del Comitato Antifascista di Busto Arsizio

venerdì 16 gennaio 2009


Nasce il Blog di riferimento del Comitato Antifascista di Busto Arsizio. Sul Blog verranno caricate tutte le comunicazioni del comitato, e le sue iniziative.

Buona navigazione a tutti!!!

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